Cloud e Mobile più un pizzico di Social
Oggi è necessario rivolgere l’attenzione a questi tre trend
del mercato tecnologico consumer e privato per creare innovazione e soddisfare le esigenze
degli utenti.
Il cloud è il mezzo, lo strumento tecnologico di base che
permette di arricchire la propria offerta in tempi brevi e a costi accettabili.
Non siamo più sul finire degli anni ’90 del XX secolo quando i progetti erano
pluriennali ed i costi a 10 cifre in lire. Non siamo più negli anni della bolla
delle “dotcom” quando qualcuno investiva tanto denaro solo sulla base di una
speranza o promessa di guadagno facile per poi rendersi conto che i soldi
investiti erano di gran lunga superiori al valore espresso dal prodotto
realizzato.
Ora siamo negli anni della crisi strutturale in cui l’innovazione
deve costare meno altrimenti non la si pensa neppure, in cui non si possono più
realizzare prodotti su misura di pochi utenti ma si devono realizzare prodotti
generalisti che vanno bene a tutti e che tutti pagano seppure con pochi euro. È
l’era delle Mobile App distribuite da data center sparsi per il pianeta. Usi
Dropbox sull’iPhone? Stai facendo Mobile e Cloud insieme. Sei un utente
innovativo!
Ma siamo anche nell’era di Facebook e Twitter (un anno fa
avremmo citato il solo FB) ed in generale del Social Networking. Gli utenti
consumer o lavoratori usano ciò che gli è più vicino, più facile e più diffuso
per raggiungere i propri scopi, sociali o di produttività.
Come utenti ci stiamo dotando di sempre più strumenti
(device) quali smartphone, tablet, laptop, smartTV, e-book reader e tutti sono
connessi in rete. Una rete sempre più larga o che lo sta per diventare ovunque
nel mondo (o almeno nei paesi occidentali e nel BRIC) che sta alla base delle
possibilità di interazione con le tecnologie. Allora ben vengano gli
investimenti sulle reti mobili di quarta generazione ma apriamo la connettività
a chiunque abbattendo ulteriormente i costi flat di connettività (fissa e
wireless). In questo modo tutti, ma proprio tutti, saremo in rete e
comunicheremo tra noi ed useremo le Mobile App sul Cloud a costi accettabili ma
soprattutto che ci permetteranno di ottenere notevoli ritorni in termini
economici e di tempo tali da migliorare la nostra qualità di vita. Da una
recente ricerca Google risulta che gli americani interagiscono quotidianamente
con almeno 2 device nell’arco della giornata spesso nei ritagli di tempo
definiti micro-moments. Sono proprio questi micro-moments che possono essere
sfruttati per migliorare la nostra produttività sociale o lavorativa, dove possiamo
dedicarci alla famiglia o agli amici anche a distanza o a noi stessi (shopping
on-line) o che possiamo ottenere quelle informazioni che altrimenti saresti
obbligato a fruire in ufficio o lavorare fuori dal contesto aziendale.
Sebbene ciò faccia sembrare che il mondo sia diventato
frenetico credo che tutta questa innovazione
permetta a chiunque di ottimizzare il proprio tempo ed a fronte di
piccoli investimenti di crescere. Un tempo solo i grandi potevano raggiungere
posizioni o far crescere i loro proseliti. Oggi, forse sarà per il sogno
americano, tutti possono sperare con le proprie forze. Ma, come sempre c’è un
ma!
Mancano le strutture, mancano i costi bassi di
approvvigionamento, manca la spinta all’innovazione, almeno in Italia.
Allora rivolgersi al Cloud (nazionale o internazione) ed al
Mobile può essere la soluzione solo se tutti si muovono per farlo.
Allora questa la ricetta:
prendi un po’ di cloud (IaaS e PaaS se sei un buon tecnico o
SaaS se lo sei meno o puoi pagare un servizio esistente che altri stanno già
distribuendo) e esponilo su Mobile facendo attenzione a individuare un servizio
utile ai consumer o ai lavoratori. Progettalo accuratamente e fai in modo che
sia unico ma semplice, indispensabile ma non esclusivo, che funzioni bene su un
device ma anche su tutti gli altri in alternativa o in sintonia. Investi nella
pubblicità on-line, diffondilo col passaparola sui social network, tra utenti e
tra aziende, e appena avrai i tuoi primi profitti investi nuovamente sull’evoluzione
del tuo servizio.
La ricetta è semplice ma l’applicazione non lo è affatto.
Prima di tutto il contesto descritto in premessa è un
ostacolo che solo in certi casi risulta ad oggi superabile. Inoltre l’individuazione
del servizio non è banale. Tanti sono già disponibili (anche se non tutti hanno
seguito la ricetta come si deve) e tanti sono inapplicabile a meno di
cambiamenti sostanziali culturali e/o aziendali. E poi c’è il problema di
capire come e cosa far pagare del servizio: Pay-per-use, app billing, in-app
billing. Nella maggior parte dei casi se si facesse un business plan ci si vedrebbe
smorzare l’entusiasmo sul nascere. Ma è dalle grandi scommesse che si sono
fatte le gradi imprese.
Allora un po’ di idee e la ricetta per tutti può dare il
miglior risultato per uscire dalla crisi, almeno in ambito IT. Ma pensare a
nuove applicazioni cloud e mobile o sociali usate in altri contesti potrebbe
essere la vera rivoluzione: compreresti o no più volentieri una bottiglia di
vino che espone sull’etichetta un Q-code che ti porta ad una pagina web specifica
su cui è tracciata automaticamente tutta la storia della produzione di quel
vino più tutte le informazioni correlate all’azienda ed al vino stesso, a come
possa essere abbinato ai cibi e quali ricette enogastronomiche cucinare; il
tutto al supermercato sul tuo smartphone prima dell’acquisto della bottiglia (visto
che in enoteca dovresti già poterlo fare interrogando l’enologo stesso).
A questo punto non resta che provare!
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