Notizie dalla rete del Pane

venerdì 7 settembre 2012

Cloud e Mobile più un pizzico di Social


Oggi è necessario rivolgere l’attenzione a questi tre trend del mercato tecnologico consumer e privato per  creare innovazione e soddisfare le esigenze degli utenti.
Il cloud è il mezzo, lo strumento tecnologico di base che permette di arricchire la propria offerta in tempi brevi e a costi accettabili. Non siamo più sul finire degli anni ’90 del XX secolo quando i progetti erano pluriennali ed i costi a 10 cifre in lire. Non siamo più negli anni della bolla delle “dotcom” quando qualcuno investiva tanto denaro solo sulla base di una speranza o promessa di guadagno facile per poi rendersi conto che i soldi investiti erano di gran lunga superiori al valore espresso dal prodotto realizzato.
Ora siamo negli anni della crisi strutturale in cui l’innovazione deve costare meno altrimenti non la si pensa neppure, in cui non si possono più realizzare prodotti su misura di pochi utenti ma si devono realizzare prodotti generalisti che vanno bene a tutti e che tutti pagano seppure con pochi euro. È l’era delle Mobile App distribuite da data center sparsi per il pianeta. Usi Dropbox sull’iPhone? Stai facendo Mobile e Cloud insieme. Sei un utente innovativo!
Ma siamo anche nell’era di Facebook e Twitter (un anno fa avremmo citato il solo FB) ed in generale del Social Networking. Gli utenti consumer o lavoratori usano ciò che gli è più vicino, più facile e più diffuso per raggiungere i propri scopi, sociali o di produttività.

Come utenti ci stiamo dotando di sempre più strumenti (device) quali smartphone, tablet, laptop, smartTV, e-book reader e tutti sono connessi in rete. Una rete sempre più larga o che lo sta per diventare ovunque nel mondo (o almeno nei paesi occidentali e nel BRIC) che sta alla base delle possibilità di interazione con le tecnologie. Allora ben vengano gli investimenti sulle reti mobili di quarta generazione ma apriamo la connettività a chiunque abbattendo ulteriormente i costi flat di connettività (fissa e wireless). In questo modo tutti, ma proprio tutti, saremo in rete e comunicheremo tra noi ed useremo le Mobile App sul Cloud a costi accettabili ma soprattutto che ci permetteranno di ottenere notevoli ritorni in termini economici e di tempo tali da migliorare la nostra qualità di vita. Da una recente ricerca Google risulta che gli americani interagiscono quotidianamente con almeno 2 device nell’arco della giornata spesso nei ritagli di tempo definiti micro-moments. Sono proprio questi micro-moments che possono essere sfruttati per migliorare la nostra produttività sociale o lavorativa, dove possiamo dedicarci alla famiglia o agli amici anche a distanza o a noi stessi (shopping on-line) o che possiamo ottenere quelle informazioni che altrimenti saresti obbligato a fruire in ufficio o lavorare fuori dal contesto aziendale.
Sebbene ciò faccia sembrare che il mondo sia diventato frenetico credo che tutta questa innovazione  permetta a chiunque di ottimizzare il proprio tempo ed a fronte di piccoli investimenti di crescere. Un tempo solo i grandi potevano raggiungere posizioni o far crescere i loro proseliti. Oggi, forse sarà per il sogno americano, tutti possono sperare con le proprie forze. Ma, come sempre c’è un ma!
Mancano le strutture, mancano i costi bassi di approvvigionamento, manca la spinta all’innovazione, almeno in Italia.
Allora rivolgersi al Cloud (nazionale o internazione) ed al Mobile può essere la soluzione solo se tutti si muovono per farlo.
Allora questa la ricetta:
prendi un po’ di cloud (IaaS e PaaS se sei un buon tecnico o SaaS se lo sei meno o puoi pagare un servizio esistente che altri stanno già distribuendo) e esponilo su Mobile facendo attenzione a individuare un servizio utile ai consumer o ai lavoratori. Progettalo accuratamente e fai in modo che sia unico ma semplice, indispensabile ma non esclusivo, che funzioni bene su un device ma anche su tutti gli altri in alternativa o in sintonia. Investi nella pubblicità on-line, diffondilo col passaparola sui social network, tra utenti e tra aziende, e appena avrai i tuoi primi profitti investi nuovamente sull’evoluzione del tuo servizio.
La ricetta è semplice ma l’applicazione non lo è affatto.
Prima di tutto il contesto descritto in premessa è un ostacolo che solo in certi casi risulta ad oggi superabile. Inoltre l’individuazione del servizio non è banale. Tanti sono già disponibili (anche se non tutti hanno seguito la ricetta come si deve) e tanti sono inapplicabile a meno di cambiamenti sostanziali culturali e/o aziendali. E poi c’è il problema di capire come e cosa far pagare del servizio: Pay-per-use, app billing, in-app billing. Nella maggior parte dei casi se si facesse un business plan ci si vedrebbe smorzare l’entusiasmo sul nascere. Ma è dalle grandi scommesse che si sono fatte le gradi imprese.
Allora un po’ di idee e la ricetta per tutti può dare il miglior risultato per uscire dalla crisi, almeno in ambito IT. Ma pensare a nuove applicazioni cloud e mobile o sociali usate in altri contesti potrebbe essere la vera rivoluzione: compreresti o no più volentieri una bottiglia di vino che espone sull’etichetta un Q-code che ti porta ad una pagina web specifica su cui è tracciata automaticamente tutta la storia della produzione di quel vino più tutte le informazioni correlate all’azienda ed al vino stesso, a come possa essere abbinato ai cibi e quali ricette enogastronomiche cucinare; il tutto al supermercato sul tuo smartphone prima dell’acquisto della bottiglia (visto che in enoteca dovresti già poterlo fare interrogando l’enologo stesso).
A questo punto non resta che provare!

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